Primo maggio 2020, Festa dei lavoratori
Ritratto compiuto un 1 maggio non per dissacrare la Festa dei lavoratori, ma al contrario per sancire che il lavoro stesso è una festa.
Una festa è entrare ogni mattina nello studio lasciato in perfetto ordine la sera precedente e ritrovare quel sentore di trementina e gli strumenti tutti pronti all’uso sapiente che se ne farà.
È la festa dell’artigiano che conosce bene il suo mestiere, che sa, e che sarà appagato, nonostante la fatica, o forse proprio grazie a questa, dall’opera compiuta.
E una festa dovrebbe essere per tutti gli studenti, piccoli e grandi, entrare in un’aula insieme ai loro compagni e imparare dal loro maestro che quella pratica quotidiana è il loro primo lavoro e un privilegio che va guadagnato con impegno e fatica, perché consente di contribuire a ciò su cui si fonda la nostra Repubblica, di fare qualcosa che non è scopo a se stesso, ma parte di un organismo più grande di cui piccoli e grandi, giovani e vecchi, esseri umani tutti quanti, facciamo parte.
Con affetto…
Ciao, ciao, ciao.
Natalia Ajmone
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