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Nicevò

1977

Nicevò

olio su tela, 130 x 162 cm

Firmato in basso a destra Ajmone

 

Collezione privata

“Durante la prigionia, la povera gente russa ci diceva: «Nicevò», che significa: «Non fa niente, passerà». E quelli tra noi che sono riusciti a sopravvivere, pochissimi, ahimè, si sono aggrappati a questa parola”. Così l’alpino Ivo Emett della divisione “Julia” ricorda gli stenti, la fame e gli orrori della guerra e dei lager sovietici in Neve, fame, prigionia. Memorie di un alpino in Russia (1994; ripubblicato da Mursia nel 2005).

A risvegliare questi lontani ricordi di guerra, ricorda la figlia Natalia, era stata la rivolta nel Sudan di quegli anni, ma avrebbe potuto anche essere il conflitto che si stava consumando in quei mesi tra Somalia e Etiopia per il possesso dell’Ogaden, un territorio abitato in prevalenza da somali. Uno scontro che non rimase circoscritto al Corno d’Africa, ma rientrò nella Guerra Fredda e grazie all’intervento di Cuba l’Etiopia ne uscì vincitrice.

Fatti che venivano commentati dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo proprio per la tensione politica che avevano generato. Insomma, motivi per ricordare la guerra non mancavano e Ajmone li traduce in una figura carica di tensione: il corpo inarcato e livido, la bocca spalancata in un sordo grido di dolore. Quel torso inarcato non ha quasi più nulla di umano e la testa è praticamente staccata dal corpo, avviluppata in uno sciame di pennellate nere. Sulle sue carni cade una luce cianotica, mentre il resto dello spazio è avvolto in un buio profondo che conferisce al tutto un’atmosfera tetra e tragica.

Con Nicevò Ajmone dimostra di aver assimilato la lezione di Bacon e di averla unita a quella di Rembrandt trovando un proprio filone che volge verso temi duri, corpi vessati dal colore, martirizzati nelle carni e decomposti in una luce terribile, impietosa, ma senza cronaca, protagonisti di un copione che è tutto lirico.

 

a cura di Lorella Giudici

Galleria Bergamini, Milano 1977

Circolo della Stampa, Milano 1983

Castel Ivano, Ivano Fracena 1984

Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1984

Galleria Civica, Seregno 1988

Ex Convento della Purificazione, Arona 1995.

Castello Visconteo Sforzesco, Novara 2017

Passoni 1983

Bonini 1984, ill. n. 68, p. 100

Crespi 1988

Rosci 1995, p. 57.

Giudici, 2017, p. 76, ill. p. 77

18 maggio / 4 luglio 2020
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